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da Canneto a Grottacampanaro


Dalla verde valle di Canneto il fiume, ancora allo stato torrentizio, si snoda tra monti che precedono il paese di Picinisco. Paradossalmente, qui già potremmo dire che il Melfa termina il suo corso, sbarrato, infatti, da una diga imponente di 45mt ad arco che ne blocca le acque per costituire un deposito idrico sfruttato da una seconda centrale idroelettrica. Dalla diga di “Grottacampanaro”, questo il suo nome, la maggior parte delle acque è condotta forzatamente in una tubatura di circa 25km che perfora i monti da Picinisco, fino al Monte Cifalco, nel territorio di Sant’Elia Fiume Rapido.

Da qui, seguendo una condotta a gravità scende in pianura nella centrale dell’Olivella per essere infine rilasciata nel Fiume Rapido. Così avviene ormai dal 1953, data di ultimazione dei lavori della diga. La diga di Grottacampanaro costituisce un serbatoio di riserva dell’Enel dal 1953 e nei periodi estivi (giugno­-agosto) il lago artificiale viene riempito fin quasi al ciglio della diga stessa. E’ il periodo migliore per apprezzare la bellezza delle acque limpide del Melfa che si ripopolano di Trote (la Fario in modo particolare).

La sorgente Schioppaturo

Le residue acque del Melfa, così impoverito, vengono in parte rialimentate da una sorgente “Lo schioppaturo” in località Ratisca, in Picinisco. In questa località un tempo esisteva una centrale idroelettrica, la Centrale Visocchi. Di quella centrale è rimasto un capannone con le antiche turbine e lo sbarramento artificiale (oggi utilizzato dall’ENEL come bypass per alimentare una centralina idroelettrica più a valle nei pressi di Borgo Castellone). La centrale doveva probabilmente captare acque di gravità che giungevano da uno degli scarichi laterali della diga di Grottacampanaro. Oggi l’acqua destinata a quelle condutture, fuoriesce formando una cascata spettacolare nei periodi di luglio-agosto. Queste acque sono liberate al fine di aumentare la richiesta idrica per le irrigazioni della pianura di Atina.
Ancora nel territorio di Picinisco il fiume attraversa uno dei borghi più
spettacolari della zona, quello del Castellone, ove in passato doveva trovarsi probabilmente una cartiera, e che i residenti attuali hanno restaurato portandolo a livelli di splendore notevole. Qui il fiume scorre letteralmente tra le case ed i prati verdissimi.
Entrare a Borgo Castellone fa davvero pensare di essere in un posto fiabesco

Seguiamo il corso del fiume