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Il Fiume Melfa e il suo corso

Sorgente del fiume Melfa in località Acquanera

Val di Canneto, Comune di Settefrati (Frosinone)

Il Melfa in sintesi

Il fiume Melfa scorre nel Lazio, nasce dai Monti della Meta e attraversa la Valle di Comino. È affluente del Liri e offre paesaggi suggestivi, gole rocciose e biodiversità. Le sue acque limpide alimentano l’ambiente circostante, rendendolo un luogo ideale per escursioni e attività naturalistiche.

Lunghezza 40 km
Portata media 10 m³/s
Altitudine sorgente 1020 m s.l.m.
Trans Alps Adventure
Il viaggio dell’acqua

Scopri il corso del Melfa

Val di Canneto (Fr)

Dove nasce il Fiume?

La Valle di Canneto si trova nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ed è un luogo di straordinaria bellezza naturalistica e spirituale. Immersa tra fitti boschi e imponenti montagne, la valle è attraversata dal fiume Melfa, che nasce proprio qui.  L’acqua sgorga limpida tra le rocce, alimentando il corso del fiume che scorre poi verso sud. La valle è anche meta di pellegrinaggi, in particolare verso il Santuario della Madonna di Canneto, rendendo l’area un connubio di natura e devozione. Un luogo incantevole e carico di fascino.

la verde valle di Canneto

Da Canneto a Grottacampanaro

Dalla verde valle di Canneto il fiume, ancora allo stato torrentizio, si snoda tra monti che precedono il paese di Picinisco. Paradossalmente, qui già potremmo dire che il Melfa termina il suo corso, sbarrato, infatti, da una diga imponente di 45mt ad arco che ne blocca le acque per costituire un deposito idrico sfruttato da una seconda centrale idroelettrica…

Atina e il Rio Mollarino

Dopo aver lambito le terre di Picinisco e Rosanisco, il fiume volge alla volta di Atina dove riceve, in località Ponte Melfa, il suo maggior affluente di sinistra, il Rio Mollarino. Anche qui, il fiume è sbarrato da una paratia che, durante i periodi estivi, ne dirotta le acque per l’irrigazione dei campi. Lasciata Atina l’ormai scarsissima acqua raggiunge Casalattico, dove il Melfa riceve da destra il Rio Molle, le cui acque sempre vive giungono dalle alte cime dell’appennino centrale in zona Forca d’Acero…

Le Gole del Melfa

Il Melfa delle Gole è sicuramente il tratto più caratteristico che lo qualifica per alcuni aspetti come fiume alpino.

Nella forra il fiume è circondato da alberi secolari, querce, leccete, faggi,e sempre qui il Melfa nei secoli ha scolpito la roccia, oggi levigata e bianca. Di questi segni, i cui autori sono solo tempo e pressione, si ammirano ancora oggi esempi meravigliosi, come le “Marmitte”.

Affiancato dalla strada provinciale n. 7 cosiddetta “Tracciolino” che collega Roccasecca a Casalvieri, il fiume riceve altri due affluenti, il cui regime idrico è però fortemente condizionato dalle precipitazioni piovane: Rio Inferno e Rio Pietraia e Rio Contieri.

Quest’ultimo, di particolare bellezza, forma una serie di cascatelle e piscine prima di buttarsi nel Melfa con un salto di 15 metri.

Giunti a metà Gole si passa sul versante opposto del fiume attraverso il Ponte delle Valli (punto strategico durante l’ultimo conflitto mondiale) e da qui, ammirando le meravigliose falesie, delizia degli arrampicatori, si giunge a Roccasecca.

le Gole del Melfa
Natura e Spiritualità

L’Eremo dello Spirito Santo

Appena entrati in territorio di Roccasecca veniamo salutati sulla destra dal solitario, ma affascinante Eremo dello Spirito Santo, sovrastato dalle Grotte preistoriche.

Negli ultimi anni, grazie al contributo della XV comunità Montana ed un esperto escursionista (Carlo Scappaticci), è stata tracciata la mappa dei sentieri che permette di osservare da vicino questi corsi così spettacolari.

Esattamente al disotto dell’Eremo il fiume forma una bellissima cascata di 6 metri: “il Muraglione”. In realtà la cascata si formò in seguito ad uno sbarramento artificiale realizzato per fornire un mulino poco più a valle. Ancora oggi si osserva la presa del canale con i solchi delle paratie di legno.

Useful Information
Il Melfa a Roccasecca

Lo Spirito Santo

Giunti a Roccasecca il fiume attraversa dapprima il Ponte Vecchio di epoca romana (distrutto dai tedeschi in ritirata durante l’ultimo conflitto mondiale e poi ricostruito) e successivamente, con acque calme fino alla sua foce con il Liri, nei pressi di San Giovanni incarico

Proprio prima della sua foce, il fiume dovette essere attraversato dallo storico Strabone che lo definì megàs potàmos, cioè “grande fiume” . Così, infatti appare il letto del fiume, ormai siccitoso, in località San Vito (Roccasecca), testimonianza preziosa delle reali dimensioni del corso d’acqua e della sua portata a volte tacita, altre volte devastante con straripamenti violenti.

Sempre nel territorio di Roccasecca le acque del Melfa incontrano quelle sempreverdi e profonde del Liri… per proseguire insieme verso Minturno ed il mare.

Il Melfa oggi

Oggi il fiume è ridotto ad un rigagnolo vergognoso, che a stento raggiunge Atina. Ben 30km lontano dalla sua foce. Dal 1953 il Melfa è stato oggetto di violenze ed abusi mai puniti. Considerato oggetto di privati, le sue acque sono state più volte deviate, inquinate e abusivamente sbarrate

La diga di Grottacampanaro ne ha deviato letteralmente il corso in un altro bacino, quello del Fiume Rapido, che ancora oggi scorre abbondante a Cassino. Nel Melfa invece neppure il deflusso minimo vitale è ormai rispettato. In tempi recentissimi, la povertà d’acqua ha indotto un consorzio per l’irrigazione alla realizzazione di un sistema irriguo addirittura senza alcuna autorizzazione da parte di organi competenti, senza indagini di valutazione di incidenza ambientale e all’oscuro di tutti.

I lavori bloccati per anni sono stati ultimati, non senza polemiche, appena 2 anni fa, dopo numerose autorizzazioni e integrazioni progettuali. Scandali di rilevanza mediatica, subito messi a tacere: l’avvelenamento delle trote in località Picinisco, dove sorge uno stabilimento chimico proprio a ridosso del fiume, e lo sbarramento abusivo del rio Molle esattamente alla foce col Melfa. Alle numerose lettere di chiarimenti e di interventi vari, all’azione sostenuta da Astrambiente, WWF, www.fiumemelfa.it , Italia Nostra ed al neo costituito Comitato per la tutela e salvaguardia del Fiume Melfa, si sono susseguite sempre tiepide se non fredde operazioni di intervento, mentre i lavori abusivi più volte segnalati non sono mai stati

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